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L’indipendenza e l’obiettività sono i requisiti basilari e indispensabili (ai fini del corretto esercizio dello “scetticismo professionale”) che un Revisore deve possedere nell’esercizio delle sue funzioni. 

Il Revisore legale ha il dovere di accertare costantemente la sussistenza e la permanenza di tali requisiti, sia nella fase di accettazione e mantenimento dell’incarico, che durante il periodo cui si riferiscono i bilanci da sottoporre a revisione legale, in particolare nella fase di esecuzione della revisione stessa. 

Il Revisore Legale deve quindi essere indipendente dalla società sottoposta a revisione e non deve essere in alcun modo coinvolto nel suo processo decisionale, ovvero deve adottare tutte le misure ragionevoli per garantire l’obiettività di giudizio verificando che la sua indipendenza non sia influenzata da alcun conflitto d’interesse, relazioni d’affari, di lavoro, familiari o di ogni altro genere, sia dirette che indirette che possano minare la propria indipendenza e obiettività. L’indipendenza del Revisore Legale deve essere mantenuta attraverso una serie di misure di salvaguardia  necessarie per consentire la formazione di una relazione finale di revisione imparziale, senza essere influenzato da condizionamenti che possano compromettere in qualche modo il suo giudizio di revisione consentendo, quindi, il mantenimento dello scetticismo professionale per tutta la durata del suo incarico. 

Il Revisore deve, pertanto, astenersi dalla revisione legale di una società in caso di:

  • Rischi di auto-riesame (controllo dei dati che egli stesso o altri soggetti appartenenti alla sua rete hanno contribuito a determinare);
  • Interesse personale (conflitto d’interesse);
  • Esercizio di patrocinio legale (a favore o contro il soggetto sottoposto a revisione);
  • Rischio di familiarità, ovvero di intimidazione derivanti da relazioni finanziarie, d’affari, di lavoro, personali o di ogni altro genere instaurate tra la società da assoggettare a revisione legale e il revisore o la sua rete e dalle quali un terzo soggetto, informato, obiettivo e ragionevole, trarrebbe la conclusione che l’indipendenza dei revisori risulti compromessa.

Le carte di lavoro devono essere in grado di documentare i rischi all’indipendenza e obiettività indagati ed eventualmente rilevati. Il Revisore legale si dota di procedure amministrative, contabili e organizzative per prevenire, identificare, eliminare o gestire al proprio interno eventuali rischi e stabilisce direttive affinché i dipendenti che partecipano direttamente alla revisione siano ben formati, stabilisce un sistema di controllo interno della qualità per conseguire una ragionevole sicurezza che gli incarichi siano svolti in conformità ai principi professionali. Annualmente effettua una valutazione dell’adeguatezza e dell’efficacia del sistema di controllo interno della qualità, conserva la documentazione di tale valutazione e degli eventuali interventi per superare le carenze. 

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Sergio Succi

https://mwassociati.it/team/sergio-succi/
Dottore commercialista e Revisore legale

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